Van Den Stock conferma il solito 4-2-3-1 preferendo l'esperienza di Deschacht a Safari, mentre il Milan si schiera con l'ormai consueto 4-3-2-1 con Boateng ed El Shaarawy dietro all'unica punta Bojan.
Partiamo fortissimi, con pressing altissimi che costringe il Milan a buttare via i palloni soprattutto quando vanno nei piedi di De Jong, al 12° possiamo andare in vantaggio, ma Jovanovic tira addosso ad Abbiati subito dopo e Praet ad andare vicino al gol con il suo destro che sibila vicino al palo. Teniamo ritmi altissimi tenendo gli avversari sempre nella loro metà campo e la partita si chiude senza altre emozioni, ma con Anderlecht che dà l'anima per provare a vincere.
La ripresa parte subito male con El Shaarawy che trova l'ennesimo gol, ben servito da De Sciglio, realizza un bel gol. Perdiamo le misure in campo e ne esce il Milan al 70° viene anche espulso Nuytinck e dal seguente calcio di punizione Mexes inventa la magia con un incredibile rovesciata da fuori area che non lascia scampo a Proto. I cambi ci danno nuova energia con Yakovenko per Bruno, Canesin per Jovanovic (pessimo quest'oggi) e De Sutter per Praet, ed è proprio quest'ultimo a trovare il gol che riapre il match sfruttando la sponda di testa di Kouyaté sul cross di Kljestan. Ci sbilianciamo in avanti per trovare il gol del pari, ma all'ultimo minuto in contropiede El Shaarawy vola da solo contro Proto e serve Pato che deposita facilmente in rete, chiudendo partita e qualificazione.
Partita che sarà ricordata per molto tempo, visto che abbiamo giocato benissimo a parte il buio visto nei primi 20 minuti del secondo tempo, ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti, forse se l'arbitro ci dava il rigore su Jovanovic o se lo stesso serbo segna alla prima azione del match potevamo parlare di un altro match.
WE ARE ANDERLECHT
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